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salute dei denti

Odontoiatria conservativa

Cos'è l'odontoiatria conservativa specialistica

La conservativa specialistica è una branca dell’odontoiatria che si occupa di prevenire, diagnosticare e curare le malattie dei denti.
L’odontoiatria conservativa, quindi, si occupa della cura delle carie, delle otturazioni dentali e di tutti i trattamenti che hanno come scopo la riparazione di cavità.
I trattamenti conservativi riguardano adulti e bambini, ed è importante effettuare periodici controlli per mantenere i denti sani e puliti. In questo modo sarà possibile preservare l’armonia naturale della bocca e garantire tutte le funzionalità di una corretta masticazione.

ortondonzia conservativa

I vantaggi dell'odontoiatria conservativa

Come si intuisce dal nome, la conservativa specialistica mira a conservare il dente naturale. Questo
significa preservare il naturale equilibrio della bocca, con trattamenti poco invasivi.
Attraverso i trattamenti di conservativa specialistica, il paziente non ottiene soltanto denti sani e puliti, ma previene possibili infezioni e malattie gengivali.
Se non curate per tempo, infatti, le carie possono creare gravi problemi alla salute della bocca.

L’odontoiatria conservativa, dunque, si prende cura della salute e dell’igiene orale nel suo complesso. Attraverso le giuste pratiche di odontoiatria conservativa sarà possibile evitare trattamenti più invasivi, come la devitalizzazione o l’estrazione dei denti.

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Fasi della conservativa specialistica

Una seduta standard di odontoiatria conservativa prevede quattro fasi: l’analisi della situazione con l’individuazione dei denti cariati; la rimozione delle carie; l’otturazione dei denti trattati; un controllo finale dell’operazione svolta nonché della situazione della bocca del paziente.

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Analisi

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Rimozione carie

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Otturazione

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Controllo

Durante una visita di controllo dal dentista, oppure in caso di mal di denti, può capitare che l’odontoiatra noti la presenza di carie. La prima fase della conservativa specialistica, infatti, è proprio l’analisi della situazione.
Una volta individuata la carie, il dentista procede con la seconda fase per rimuoverla. La scelta del trattamento dipende dallo stato di avanzamento dell’infezione. Se allo stadio iniziale, con un minimo attacco allo smalto, può bastare un trattamento al fluoro. Ad uno stadio più avanzato, è necessario rimuovere l’area necrotica. In alcuni casi può addirittura essere necessaria la devitalizzazione del dente.
Una volta rimossa la carie, il dentista procede con la terza fase, l’otturazione della cavità interessata. L’otturazione è fondamentale per proteggere il dente da successivi attacchi, nonché formare un nuovo strato di
protezione.
Terminata l’otturazione, il dentista controlla che l’operazione sia andata a buon fine e che i denti del paziente non presentino altre cavità sospette. La fase di controllo, però, è anche un invito ad andare periodicamente dal dentista, perché controlli frequenti aiutano a prevenire le infezioni e ad avere un’igiene orale completa e corretta.

Curiosità sulla odontoiatria conservativa

La carie è un’infezione dentale causata da uno stato di acidosi metabolica a causa di una non corretta e equilibrata alimentazione e dalla presenza di microorganismi batterici nella bocca.
Tutto ciò causa una demineralizzazione e un’infiltrazione batterica dei tessuti duri del dente.
Se nel primo stadio la carie è pressocché asintomatica, e si risolve con una corretta igiene orale, quando l’infezione raggiunge l’interno del dente possono presentarsi alcuni problemi. Tra i sintomi
più comuni delle carie ci sono mal di denti, ipersensibilità e alitosi.
La formazione della carie è causata anche da un’igiene orale non adeguata. Per questo è importantissimo lavarsi sempre bene i denti, aiutandosi anche con scovolino e filo interdentale, e andare periodicamente dal dentista.

A seconda della posizione in cui avviene, le carie assumono diversi nomi, che sono quelli delle superfici dei denti che vengono attaccate. Ci saranno quini le carie vestibolari, linguali, prossimali
e via dicendo.
Un altro modo per classificare le carie è quello di dividerle a seconda della gravità. In questo caso si distinguono due tipologie fondamentali di carie: carie non penetranti, carie penetranti e carie destruenti che distruggono il dente.
Quando la carie colpisce un dente precedentemente curato, si può parlare di infiltrazione cariosa
dell’otturazione.

I primi molari appena nati sono i denti più esposti al rischio carie perché nascono intorno ai 5-6 anni, quando il bimbo o la bimba hanno un’alimentazione ricca di zuccheri, non sanno ancora pulire bene i denti e questi non sono ancora perfettamente mineralizzati.

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